Ryuichi Sakamoto: l’addio al genio musicale giapponese

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Ryuichi Sakamoto: l’addio al genio musicale giapponese

Ryuichi Sakamoto, compositore e musicista giapponese di fama internazionale, è scomparso il 28 Marzo 2023, all’età di 71 anni, lasciando un vuoto incolmabile nel mondo della musica. Con una carriera che ha attraversato oltre quattro decenni, Sakamoto ha saputo lasciare un’impronta indelebile nel panorama musicale, passando dalla musica pop alla colonna sonora di film, arrivando a vincere un premio Oscar.

Dalle origini alla fama internazionale
Nato a Tokyo nel 1952, Ryuichi Sakamoto iniziò a suonare il piano all’età di tre anni, mostrando fin da subito un talento eccezionale. Negli anni ’70, si unì alla band giapponese Yellow Magic Orchestra (YMO), diventando uno dei pionieri della musica elettronica e contribuendo a diffondere la musica pop giapponese nel mondo. Dopo aver lasciato la band, Sakamoto proseguì la sua carriera da solista, dimostrando una straordinaria versatilità artistica e abbracciando diversi generi musicali, dall’avanguardia al pop, dalla musica classica alla world music.

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Successo come compositore di colonne sonore
Nel corso degli anni ’80, Ryuichi Sakamoto iniziò a lavorare anche come compositore di colonne sonore per il cinema, rivelando un talento straordinario anche in questo campo. Tra i suoi lavori più celebri, la colonna sonora del film “Furyo – Merry Christmas Mr. Lawrence” (1983), in cui recitò anche accanto a David Bowie, e quella di “The Sheltering Sky” (1990), diretto da Bernardo Bertolucci.

Il suo grande successo come compositore di colonne sonore culminò nel 1987, quando ricevette l’Oscar per la migliore colonna sonora originale per il film “The Last Emperor” (L’ultimo imperatore), diretto anch’esso da Bertolucci. La sua fama crebbe ulteriormente, e Sakamoto continuò a lavorare su numerose altre colonne sonore di successo, tra cui “High Heels” (1991) di Pedro Almodóvar e “Snake Eyes” (1998) di Brian De Palma.

Impegno ambientale e sociale
Oltre alla sua carriera musicale, Ryuichi Sakamoto fu anche un appassionato sostenitore delle cause ambientali e sociali. Negli anni ’90, fondò l’organizzazione non profit Kizuna Earth Project, per promuovere la consapevolezza sui cambiamenti climatici e sostenere iniziative di sviluppo sostenibile. Inoltre, dopo il disastro nucleare di Fukushima nel 2011, Sakamoto divenne un attivista antinucleare, impegnandosi nella raccolta fondi e nella sensibilizzazione sulla sicurezza nucleare e l’energia rinnovabile.

Gli ultimi anni e l’eredità artistica
Nel 2014, Ryuichi Sakamoto fu diagnosticato con un cancro alla gola, ma nonostante la malattia continuò a lavorare sulla sua musica e sui suoi progetti. Nel 2017, rilasciò l’album “async”, che ricevette grande apprezzamento da critica e pubblico, e fu definito uno dei suoi lavori più personali e commoventi.

La scomparsa di Ryuichi Sakamoto lascia un vuoto enorme nel mondo della musica. Tuttavia, il suo straordinario talento e la sua profonda sensibilità artistica continueranno a vivere attraverso la sua vasta eredità di opere e composizioni. La sua capacità di fondere culture, generi e stili diversi ha avuto un impatto duraturo sul panorama musicale internazionale, influenzando generazioni di musicisti e appassionati di musica di tutto il mondo.

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Ryuichi Sakamoto e l’utilizzo dei sintetizzatori nella sua carriera musicale
Ryuichi Sakamoto è stato un pioniere nell’utilizzo dei sintetizzatori nella musica, portando innovazione e sperimentazione in un’epoca in cui questi strumenti erano ancora relativamente nuovi nel panorama musicale. La sua carriera è stata fortemente influenzata dalla sua maestria nel maneggiare i sintetizzatori, che gli ha permesso di plasmare un suono distintivo e di esplorare nuovi orizzonti musicali.

Fin dagli esordi con la band Yellow Magic Orchestra (YMO) negli anni ’70, Sakamoto ha fatto largo uso di sintetizzatori e sequencer per creare brani che fondeano elementi di musica elettronica, pop e musica tradizionale giapponese. YMO è considerata una delle band pioniere della musica elettronica, e il loro impatto sul genere è stato enorme, ispirando numerosi artisti e gruppi nel corso degli anni.

Durante la sua carriera solista, Sakamoto ha continuato a sperimentare con i sintetizzatori, utilizzandoli per creare paesaggi sonori unici e atmosferici. Nei suoi album, è possibile ascoltare una vasta gamma di sonorità e textures create dai sintetizzatori, che si fondono con altri strumenti e stili musicali. La sua abilità nel manipolare i sintetizzatori gli ha permesso di esplorare diversi generi, dall’ambient al pop, dalla musica classica alle colonne sonore cinematografiche.

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Un esempio emblematico dell’uso innovativo dei sintetizzatori nella musica di Sakamoto è il suo brano “Riot in Lagos” (1980), che combina elementi di musica elettronica, ritmi africani e melodie giapponesi. Questo brano è considerato un precursore della techno e della musica dance ed è ancora oggi ammirato per la sua originalità e freschezza.

Anche nelle sue colonne sonore, Ryuichi Sakamoto ha saputo sfruttare i sintetizzatori per creare atmosfere evocative e suggestive. Un esempio è la colonna sonora di “Furyo – Merry Christmas Mr. Lawrence” (1983), in cui Sakamoto utilizza i sintetizzatori per creare un tema musicale malinconico e intenso che ben si sposa con il dramma e la tensione del film.

Nel corso degli anni, Ryuichi Sakamoto ha continuato a evolversi come musicista, esplorando nuove tecnologie e tecniche di composizione. Tuttavia, il suo amore e la sua padronanza nell’utilizzo dei sintetizzatori sono rimasti un elemento costante e distintivo della sua musica. La sua abilità nel combinare la tradizione con l’innovazione e nel sperimentare con gli strumenti elettronici ha avuto un impatto duraturo sul panorama musicale internazionale, ispirando generazioni di musicisti e appassionati di musica.

In conclusione, Ryuichi Sakamoto è stato un vero innovatore nel campo della musica elettronica e dei sintetizzatori. La sua carriera straordinaria e la sua continua ricerca di nuove sonorità hanno reso la sua musica unica e inconfondibile, lasciando un’eredità che continuerà a influenzare e ispirare gli artisti di tutto il mondo.

Un aneddoto interessante riguarda la collaborazione di Ryuichi Sakamoto con David Bowie
Ryuichi Sakamoto e David Bowiedurante le riprese del film “Furyo – Merry Christmas Mr. Lawrence” (1983). Oltre a comporre la colonna sonora del film, Sakamoto interpretò il ruolo del capitano Yonoi, mentre Bowie interpretò il personaggio di Jack Celliers.

Durante la produzione del film, Sakamoto e Bowie condivisero diversi momenti insieme sia sul set che fuori. In un’intervista, Sakamoto raccontò di aver ricevuto un regalo inaspettato da Bowie mentre lavoravano al film. Un giorno, Bowie gli regalò una copia del libro “The Man Who Fell to Earth” di Walter Tevis, che aveva ispirato il film omonimo del 1976, in cui Bowie aveva interpretato il protagonista, un alieno caduto sulla Terra.

Sakamoto rimase molto colpito dal gesto e dalla generosità di Bowie, che aveva anche scritto una dedica personale all’interno del libro. Questo episodio contribuì a creare un legame di amicizia tra i due artisti, che durò fino alla morte di Bowie nel 2016. La profonda stima e il rispetto reciproco tra Sakamoto e Bowie sono un esempio del potere della musica e dell’arte di unire persone di diversi background culturali e artistici, creando legami duraturi e significativi.

La collaborazione tra Ryuichi Sakamoto e David Bowie non si limitò al film “Furyo – Merry Christmas Mr. Lawrence”. Nel 1987, Sakamoto invitò Bowie a collaborare al brano “Forbidden Colours”, una reinterpretazione del tema principale del film. Il singolo ebbe un notevole successo e contribuì a consolidare ulteriormente il legame tra i due artisti.

Le carriere di Sakamoto e Bowie continuarono a incrociarsi negli anni successivi. Ad esempio, nel 1991, Sakamoto produsse il brano “You Can’t Talk” per il gruppo inglese Japan, di cui faceva parte il bassista Mick Karn, un amico comune di entrambi gli artisti.

L’aneddoto tra Ryuichi Sakamoto e David Bowie dimostra come la musica possa creare connessioni profonde e durature tra artisti, nonostante le differenze culturali e linguistiche. Entrambi gli artisti hanno lasciato un’impronta indelebile nel panorama musicale, e il loro legame rappresenta un esempio di come la passione per l’arte possa unire le persone e ispirare generazioni di musicisti e appassionati di musica in tutto il mondo.

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Conclusione
Ryuichi Sakamoto rimarrà per sempre un’icona nella storia della musica, un artista che ha saputo reinventarsi e sfidare i confini artistici. La sua eredità continuerà ad ispirare e a far sognare, ricordandoci quanto la musica possa essere un potente strumento di comunicazione, espressione e cambiamento.

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